ALE: mi scuserete se / come prima cosa [//] il prima [/] la prima cosa che devo dire / ed è inevitabile / venendo un fisico a fare lezione / qui / nell' aula magna del dipartimento di italianistica / è inevitabile + cioè / se dovessi semplicemente / stare / a fare / tutte le scuse possibili / che devo fare / per poter parlare / in questa sala / credo che / arriveremmo al termine della mia lezione / semplicemente impiegando il tempo / in questo modo // cioè nello scusarmi / per il luogo in cui sono // per questo motivo io / scherzando / con alcuni amici / dicevo che era un po' / come / se avessero invitato Vasco Rossi / alla Scala / a fare il trovatore // in queste epoche mediatiche / probabilmente sarebbe stato un successo // perché / sul telegiornale / finiva di sicuro // ma certamente / i loggionisti / non avrebbero mai perdonato / a Vasco Rossi / una tale interpretazione // ugualmente / è il mio rischio oggi // per cui io / sin da subito / preciso / che / per conoscenze / non entrerò mai / nel merito / del dibattito dantesco vero e proprio // nel merito del dibattito / degli addetti / al lavoro dantesco // perché / non è assolutamente il mio campo / e non posso assolutamente / in questo / dire nulla di più // tanto è vero che / tutte le citazioni che farò / tutti i testi / che esaminerò / saranno sempre / mediati / tramite qualche esperto dantesco / che ha detto questa cosa qui // ci sarà proprio la difficoltà del fisico / nel rapportarsi direttamente // di questo / mi scuso // questo però / probabilmente / visto l' affiliazione / della persona che parla / era anche &p [/] attendibile / diciamo / in un certo qual senso // perché la mia attenzione / si sposterà / però / soprattutto / sul cercare di vedere / le esemplificazioni / che Dante fa / dal punto di vista / della luce e della visione / e su questo termine visione / tornerò / perché / parlando di Dante e visione / a tutti venne in mente il significato che / per tutti i dantisti / ha / visione / io invece lo userò in un termine molto più riducente / volendo // ebbene / come dicevo / io cercherò di mettere in evidenza / tutte le esemplificazioni che / di luce e visione / fa Dante / nella Commedia / cercando di vedere / in un certo qual senso / anche l' attualità / l' interesse / e anche la bellezza che essi hanno / anche per il fisico // in questo senso / è / sicuramente / il punto di vista di un fisico / quello di cui sto parlando // uno dice / beh / a questo punto / sei tranquillo / perché / hai detto / che sei un fisico / quindi / almeno / ti sei evitato / paragoni ingombranti // eh no / purtroppo / c' è un paragone [///] studiando un po' / ho trovato / che c' è un paragone / estremamente ingombrante / che / se mi concedete il modo ironico / in cui l' ho presentato / vi presento immediatamente // perché / il paragone estremamente ingombrante / e si vede qui / la foto dei due personaggi / in questione / è quello con Galileo // perché il giovane Galileo / tenne / proprio a Firenze / all' Accademia fiorentina / due lezioni sulla cosmologia dantesca / che si ritrovano sotto il titolo / Due lezioni all' Accademia fiorentina / circa la figura / sito / e grandezza / dell' inferno di Dante // cioè fu chiesto a Galileo / che è quello più anziano / nella foto di destra / di venire a parlare / &he / proprio di questi &a [/] di argomenti cioè legati / alle sue conoscenze di fisico / rispetto all' opera di Galileo // &he / quando ho avuto l' occasione / di fare una campagna di misure / agli Uffizi / non ho mancato di fare questa figura / non pensando a questo incontro / ma semplicemente perché / per noi fisici / avere una foto di questo tipo / è estremamente rilevante // quindi / anche solo nel campo / della fisica / mi trovo di fronte a / un paragone estremamente ingombrante / che quindi cercherò / subito / di eliminare / come non significativo // ma quello che prova / anche lo scienziato / ponendosi di fronte / all' opera dantesca / può essere ben rappresentato / da questa frase di Contini // che secondo me / dice / quello che prova lo scienziato // l' impressione genuina del postero / incontrandosi in Dante / non è / di imbattersi in un tenace / e ben conservato sopravvissuto // ma di raggiungere qualcuno / arrivato prima di lui // cioè / nel trovarmi di fronte / a certe esemplificazioni scientifiche / che Dante fa / io ho come dovuto dire / che quello non erano / idee sopravvissute alla storia / ancora abbastanza attuali // ma / veniva come da dire / ci troviamo di fronte a qualcuno / che ci è arrivato prima // che / per tutta una serie di conoscenze e &pres [/] e cose / presenta aspetti ancora estremamente interessanti // ancora estremamente interessanti / ma perché / innovativi e moderni // questo mi ha colpito / particolarmente // mi ha colpito &ptc [/] particolarmente perché / non vi è dubbio / &he / che / Dante / è uomo del Medioevo // e / in questo suo essere uomo del Medioevo / ho messo questa foto / col castello di Poppi / e il volto di Dante / proprio per / rappresentare questa cosa / e anche per aiutarmi / perché / appunto / giocando / per così dire / fuori casa / devo molto puntare / su un aspetto / anche / d' immagine / delle figure / però Dante è / sicuramente / un uomo del Medioevo // ma / in che senso è / un uomo del Medioevo / evidente anche dal punto di vista scientifico ? in che senso / vi è / questa / evidentissima appartenenza di Dante / a &uo [/] come uomo del Medioevo ? ma / secondo me / è nel senso proprio / che la concezione aristotelica / tipica / del Medioevo / della reductio omnium ad unum / è proprio evidentissima / in Dante // tanto è vero che / nel Medioevo / la varietà dei fattori / costituenti / la personalità umana / e l' umana convivenza / sto leggendo la prima citazione / erano protesi a un' unità / assicurando così / una concezione / non frammentata / della persona / e quindi del cosmo / e della storia // questo è / estremamente dentro / la concezione aristotelica / ed è / quello che permette / ai medievali / per esempio / di mettere / come prima tra / le &he mattonelle del campanile di Giotto / dopo quelle dedicate ai personaggi biblici / di mettere prima / quella dedicata alla fisica // e che io / ho inserito / perché è anche il simbolo / dell' Istituto Nazionale di Ottica / dove lavoro // e che / proprio rappresenta come / c' era una fortissima unità / tra tutte le arti / all' epoca medievale // e questa unità / secondo me / viene fuori / nell' opera dantesca / come sempre / nel genio / questa unità qui / viene fuori / in una maniera / ancora più evidente // perché quello che cercherò di illustrarvi / è che / alcune delle considerazioni / che Dante fa / sono così precise / che / non possiamo invocare + cioè / lì veramente / siamo di fronte ad una conoscenza / della scienza / che / molti / ai giorni nostri / non hanno // la divisione del sapere / che si è operata / ai giorni nostri / non solo dovuto al fatto / che il sapere è così cresciuto + vorrei evidenziarvi che / certe conoscenze / che Dante dimostra / di avere / chiarissime e precise / ai giorni d' oggi / molti / tra le persone / non hanno / perché questa separazione / ha ormai creato che / non esiste più / una reductio omnium ad unum / ma anzi una specializzazione / talvolta eccessiva / che fa perdere di vista / un' unitarietà // che è stata un po' / la sfida affascinante / di fronte a cui / mi sono trovato / dovendo fare un intervento di questo tipo // io ho il difetto di parlare / abbastanza rapidamente / ma &he / si segue ? si riesce a seguire / quello che sto dicendo ? posso ? perfetto // grazie // in che senso / visione ? prima di tutto non / uso / visione / nel termine / tipico / che tutti gli studi danteschi hanno / di [/] di visione // cioè / non sto parlando delle visione intellettuale / o della visione profetica / di Dante // sto parlando della visione / visione // della visione / così come viene intesa / nel senso psicofisico / del termine // cioè sto parlando / e questa diapositiva tornerà / più avanti / perché c' è un passo dantesco / secondo me / interessantissimo / che la [/] che [/] che la ripropone / come in modo / evidente / qui / quando intenderò di visione / intenderò proprio / di uno stimolo / che arriva al nostro occhio / e che forma l' immagine / all' interno del nostro cervello // affermazione che / ora / io posso fare senza problemi / che chiunque di voi condivide / che all' epoca medievale / non era completamente condivisa / perché vi era l' idea che [/] vi era almeno metà / diciamo / della scienza dell' epoca / che sosteneva / che / qualcosa uscisse dall' occhio / colpisse l' oggetto / e questo qualcosa tornasse / all' interno dell' occhio / dando luogo alla visione // questa teoria estrusiva / della visione / è / da Dante / sempre contestata / in questo / molto modernamente / perché ormai / tutti / dobbiamo essere d' accordo / sul fatto che / nulla / esce dal nostro occhio / per colpire l' oggetto / ma che è l' oggetto / che entra da noi // e da Dante è contestata / sia nella Commedia / ma più specialmente / nel Convivio / che talvolta precisa / alcuni passi della Commedia / nel campo della visione // ma su questo / tornerò in seguito // perché ho deciso di parlare / di luce e visione ? beh / in primo luogo / perché sono le uniche cose / di cui so qualcosa / dal punto di vista scientifico // per cui / non avrei potuto parlare di altro / se non di luce e visione // ma / scegliendo questi due argomenti eh / mi trovo a parlare / di argomenti che / sia dal punto di vista / della tradizione / diciamo così + sono sempre stati molto importanti / come tradizione // perché Aristotele stesso / nella Metafisica / diceva / il senso della vista / è quello che tra tutti / dà all' uomo / il massimo piacere // in quanto esso è / la principale fonte / della conoscenza / quella conoscenza / che è a sua volta / il supremo desiderio / dell' animo umano // e sicuramente Dante / aveva ben presente / questo testo // come / invece / noi / oggi / da moderni / possiamo dire / che la scelta / di luce e visione / è una scelta / estremamente moderna / anche dell' argomento // perché / pochi argomenti scientifici / sono così rilevanti // non foss' altro per il fatto / che il settanta percento / del nostro cervello / è / normalmente occupato / da / quello che fa / la visione // tant' è vero che / noi / al giorno d' oggi / possiamo tranquillamente vedere / quale parte del cervello / viene impegnata / quando noi / vediamo per davvero / quando noi udiamo / però quando [/] anche quando noi parliamo / di quella cosa // ma soprattutto / molto legato / all' aspetto visione / vediamo una cosa / io per esempio ora vedo il moderatore / poi dopo / alzo gli occhi / e mi immagino il moderatore / nella mente // questo è sempre / un atto visivo / che riguarda / una vastissima parte / del nostro cervello // e non vi è parte [/] non vi è azione / quasi cerebrale / così vasta // se io / ricreo una musica / in testa / se io / non hanno / un occupazione di area cerebrale / paragonabile a quella / di rivedermi l' immagine di qualcosa / nella mente // vedo qualcosa / e la rivedo [/] e la rimmagino / nella mente // quindi / la scelta di luce e visione / nell' opera di Dante / è una scelta che è / da un lato / tradizionale / perché sempre si è visto l' importanza della visione / da un lato / moderna / perché / al giorno d' oggi si capisce / come / l' atto visivo / è quello più significativo / forse / tra quelli / a cui possiamo essere soggetti // &he / sicuramente qui / e in questo modo / questa diapositiva / mi permette / anche di ringraziare / alcune persone / che mi son state d' aiuto / indirettamente / diciamo / con i loro testi [/] qui ho voluto mettere / come una &cit [/] una citazione / della professoressa Chiavacci Leonardi + che so / che farà la prossima lezione / sicuramente in maniera molto più precisa e dettagliata / e sicuramente accurata / della mia // ma / in un articolo / lo avevamo scritto su una rivista [///] parlando di visione / avevamo scritto / lei / la parte su Dante / e io / la parte sulla visione psicofisica / diciamo // però mi colpì molto / il suo articolo / su Dante // anche per questa frase // per un uomo quale fu Dante / appassionato scrutatore di tutto il reale / che costituisce l' oggetto della sua poesia / e questo è un primo aspetto / secondo me / fondamentale / per poi parlare della fisica / e della luce e visione / in Dante / l' oggetto della poesia è tutto il reale // il vedere l' atto più importante // essa qualifica in realtà / tutta la sua opera // il grande poema / si presenta al lettore / come un racconto di cose viste // il poeta protagonista / ridice al lettore / ciò che i suoi occhi hanno visto // e partendo da questa provocazione / della professoressa Chiavacci Leonardi / e partendo dagli strumenti / che il fisico ha / a disposizione / su Dante / cioè / la fortuna è che ora / i molti siti multimediali / che si trovano dedicati a Dante / aiutano anche le ricerche del fisico // io / per esempio / partendo dal sito della Società Dantesca / sono poi andato a finire / a Prinstone / dove un divulg [/] un sito divulgativo / meno preciso / di quello della Dantesca ma / molto curioso / mi permetteva di / chiedere il verso / e la relativa immagine / legata al verso / che c' è ne [/] in tutti i posti / che ci possa essere / tutti i commenti disponibili / da quelli del milleottocentotrentatré a oggi / le varie citazioni che si trovano ... insomma / in questo modo / ho potuto lavorare / per cercare di offrirvi / qualcosa // ma perché / per Dante / è così fondamentale l' aspetto visivo ? è così fondamentale l' aspetto visivo / perché / per lui / la concretezza della sua esperienza / è di [/] di fondamentale importanza // in questo / Dante / è profondamente / uomo del Medioevo // perché / &he la frase di Aristotele che era un po' [/] che tutti nel Medioevo / potevano sentirsi continuamente ridire / almeno così ho trovato scritto &he / è quella che trovate lì // &he / che non mi azzardo / a leggere in latino / perché i miei studi latini sono ormai passati da tempo / ma che sicuramente dice / nulla c' è nell' intelletto / che prima non ci sia stato nei sensi // quindi / questa visione / profondamente aristotelica / ma profondamente medievale / ma profondamente quindi legata / alla concretezza dell' essere / faceva sì che / per Dante / non poteva esserci / un' astrazione intellettuale // come per noi fisici // per Dante / in questo caso / c' era / un qualcosa che c' era / nell' intelletto / cioè anche l' astrazione / poteva essere qualcosa / che esclusivamente / veniva fuori dai sensi // ecco perché / l' importanza di luce e visione // e / la prima delle terzine che cito / è quella che trovate lì [/] lì in basso // e che dice proprio che / vostra apprensiva / cioè la vostra capacità appunto + qui / io mi scuso sin da subito / con tutti gli esperti / appunto / di Dante / perché nel [///] &he / io cercherò di evitare / anche di parafrasare le terzine / perché andrei a finire / in discussioni filologiche / che non mi spettano // io / se parafraso le terzine / lo faccio perché su certi testi / ho trovato così // ma so benissimo che può essere criticabile / una certa parafrasi / e quindi di conseguenza discutibile // però non vi è dubbio che / &he qui Dante sta dicendo / che la nostra capacità di ragione / deve / trarre l' immagine / deve immaginare / deve costruire l' immagine / intenzione in questo caso significa immagine / da che cosa ? da l' esser verace // questa descrizione / che si trova nel Purgatorio / è secondo me / estremamente esatta / di quello che è / il nostro sistema visivo // perché / nostra apprensiva / cioè il cervello / da dove / deve trarre l' immagine ? deve trarre l' immagine / da esser verace // cioè / dallo stimolo verace / nostra apprensiva / trae intenzione // questo / senza dubbio / è quello che tuttora / oggi / possiamo affermare / che accada / nel nostro sistema visivo // e questo è quello / che Dante / descrive / in questa terzina del Purgatorio // che è come paradigmatica / del suo modo di intendere la visione // e che è come paradigmatica / del fatto che / nulla c' è nell' intelletto / che prima non c' è stato nei sensi // per me però / &he la frase forse / le le [/] il verso che più poeticamente / ridice la stessa cosa / e che mi ha colpito / e poi dopo da questo / passeremo a parlare proprio / a cominciare a parlare degli esempi fisici che ci sono nella Commedia [/] a me / l' esempio che mi ha più colpito / il verso che mi ha più colpito / poeticamente / e che ridice la stessa cosa / è questo verso qui // e come stella in cielo / il ver si vide // mi ha colpito perché / mi è sembrata come / una formulazione poetica bellissima / del fatto che / per Dante / la verità di cui lui parla / ha la stessa evidenza / di una stella in cielo // cioè di qualcosa / che è immediatamente visibile // non ci sono due gradi di evidenza di [/] diversi // questa [/] questo verso qui è come se dicesse / per me / l' esperienza di vero che ho fatto / ha quella stessa evidenza / quella stessa evidenza / che ha una stella in cielo // e / mi è sembrata / una formulazione interessante // tutte le immagini che voi trovate / accanto alle varie terzine / sono illustrazioni di vari autori / questo ovviamente è il Dorè / ma penso di averne inseriti anche altri / relativi al canto / di cui parlo // l' ho fatto anche / per rendere le citazioni un po' più [/] un po' meno massicce / sulla [/] sulla pagina presentata // però / questo è il concetto // e secondo me / questo è stato [///] ecco diciamo che da qui / è partita la mia indagine / negli esempi scientifici della Commedia // indagine che mi ha portato / ad esempio / e qui entriamo più nel [/] nel campo specifico del fisico / a incontrare / per esempio / questi sei versi / che presentano chiaramente / e qui per essere tranquillo ho anche inserito uno dei primi commenti che viene [/] che si trova / questo è il Lana / mi sembra / ma non fucilatemi se non è così / del milletrecentoventiquattro / questo commento // &he però dice / sì come secondo raggio suole uscir dal pri [/] del primo / e risalire in suso / pur come pellegrin che tornar vuole / così dell' atto suo per gli occhi infuso / nell' immagine mia il mio si fece / e fissi gli occhi al sole oltre nostr' uso // qui c' è un evidente esempio / di che cosa ? prima di tutto / del fenomeno della riflessione // cioè lui parla di un raggio / il primo raggio / che colpisce una superficie / su questo tornerò nei versi successivi / e ritorna verso l' alto // ma soprattutto l' aspetto interessante / di questo esempio qui / che ho messo per aprire come esempi scientifici / della Divina Commedia / è che / immediatamente / per Dante / questo esempio scientifico / non rimane lettera morta // non è un' esemplificazione / che vuole semplicemente essere / per così dire / uno sfoggio / di conoscenza // ma immediatamente / per Dante / l' esempio scientifico / estremamente corretto / immediatamente però / diventa l' occasione / per dire qualcosa che gli sta a cuore / dal punto di vista della sua esperienza // e che cosa / gli sta a cuore ? dire che / proprio come / noi siamo in grado / diciamo così / di / si potrebbe dire / vedere il sole / non direttamente / ma per esempio / riflesso in uno specchio o nell' acqua + il modo con cui ancora nel Medioevo / si facevano le osservazioni del sole / era quello / di non guardarlo direttamente / perché chi faceva questo / come capitò anche in parte a Galileo / incorreva in danni oculari permanenti / ma quello di vedere il sole / in una sua immagine riflessa // per esempio / nell' acqua // e Dante dice / così allo stesso modo / immedesimandosi nel [///] in Beatrice / in un certo modo / &he / guardando nei suoi occhi / io potei arrivare / a vedere di più / il sole stesso // cioè l' esempio è che / lui può / arrivare a vedere di qua [/] a vedere di più / guardando a Beatrice // come / allo stesso modo / è possibile vedere meglio il sole / quando esso rimbalza / su una superficie / e si riflette // non guardando direttamente al sole / che altrimenti distruggerebbe la nostra retina / ma guardando attraverso quella persona / che è lì accanto // questo è un esempio preciso // ma / vi assicuro che / tutte le persone che lavorano con me / all' Istituto Nazionale di Ottica / sono rimaste estremamente stupite / dall' esempio successivo // che è la formulazione / della legge della riflessione //